Fare ciò che è giusto è giusto, ma solo sperimentando ciò che è sbagliato, conoscendo ciò che è sbagliato, si arriva alla pura ragione. Altrimenti si rimane in una fede cieca e immatura…
Attenzione, però: sbagliare, sapendo di sbagliare, è un reato soggetto a punizione.
È attraverso la scelta che si acquisisce autonomia, responsabilità e libertà.
Prendere una decisione corretta per scelta ha sempre più valore che prendere una decisione corretta per mera obbedienza.
In fondo, tutto è double-face. La vita scorre lungo questa doppia faccia, come se corresse lungo il nastro di Möbius, dove non si sa dove siano il “dentro” e il “fuori”, e il movimento è infinito.
La beatitudine è una scelta! Ogni momento della nostra vita può essere felice.
Così, è la vita stessa che progetta: sta a noi essere attenti a fare la scelta giusta, perché la vita prende con la stessa facilità con cui dà.
È vero che le condizioni esterne a volte possono rovinare questa beatitudine. Sì, ma la scelta giusta permette di aggirarle.
E qual è la via d’uscita di fronte alle condizioni avverse? Andare a un piano superiore, a un’ottava più alta, per non lasciarsi trasportare. Il cuore indica la scelta giusta a ogni battito. Come dice Villa-Lobos: “il cuore è il metronomo della vita”.
Divide simmetricamente l’inspirazione e l’espirazione, indipendentemente dal fatto che si sia coscienti, vigili o incoscienti. Cioè, sia nella buona che nella cattiva sorte.
È così che arriva un momento nella nostra vita in cui, attraverso il processo di maturazione, possiamo dire che la fortuna o la sfortuna è, ad ogni battito del cuore, una questione di scelta.
Diventa allora possibile mettere in pratica l’insegnamento di Zoroastro o Zarathustra quando enuncia le basi della sua dottrina: “Pensa bene, parla bene e agisci bene”. Ma possiamo anche scegliere di pensare male, parlare male e agire male.
In ogni caso, il cuore, impassibile, sarà sempre lì, a svolgere il suo ruolo di metronomo della vita!