Il superlativo

"È 'incredibile', 'fantastico', 'strabiliante'".

Il superlativo

In questo modo ricorriamo ai superlativi per esprimere, in modo piuttosto esagerato, il nostro stupore e il nostro sconcerto per le cose che sperimentiamo. Ma così facendo, dimentichiamo troppo facilmente che anche l’esperienza più estrema è spazialmente determinata, e quindi ancora relativamente ristretta e limitata. Forse denota un desiderio di andare oltre il conosciuto, verso ciò che supera tutto: l’illimitato e l’infinito, che ci sfida a trascendere i nostri confini. Per esempio, la scienza cosmologica utilizza ingegnosi satelliti per scrutare gli orizzonti più lontani alla ricerca di acqua su Marte e di vita al di fuori del nostro pianeta. E allo stesso tempo, al contrario, i fisici quantistici sono alla ricerca di particelle sempre più piccole, cercando di penetrare sempre più in profondità nella materia, dove la materia fisica sembra trasformarsi in spirituale. Ma così facendo, tocchiamo davvero il livello veramente superlativo che si eleva al di sopra di ogni esperienza della nostra limitata percezione tridimensionale?

Tutta la nostra conoscenza ed esperienza, che si ferma a qualsiasi limite, non è forse già superata prima di aver raggiunto le sue conclusioni? Non è forse destinato a fallire ogni sforzo che abbia in mente un obiettivo prestabilito, prima ancora di aver realizzato qualcosa?

Dove finirà tutto questo? Sicuramente, in ultima analisi, ovunque. E allo stesso tempo in nessun luogo!

Perché non può essere da nessuna parte se non dove il tempo e lo spazio collassano, e tutta la pluralità alla fine si disintegra o si amalgama.

In un’unità che include tutto e lo trascende, dove i molti universi e dimensioni che ci circondano e ci penetrano sono tutti Uno.

Tutto questo lo conosciamo intellettualmente molto bene. Ma ne siamo anche veramente consapevoli? E la domanda più importante: viviamo anche noi questa consapevolezza? Il nostro stato di coscienza è diventato davvero uno stato di vita… una vita che si è fusa in quell’unità assoluta e ha rinunciato a ogni identificazione con la separatezza… una vita alla luce di una realtà eterna e senza confini?

Se è così, non ci sarà più spazio per deviare, non ci sarà più tempo per rimandare. Allora ci sarà solo l’unica e sola possibilità di dedicare il nostro intero essere ad essa.

Questo sì che è davvero “incredibile” e “strabiliante”.

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Informazioni sull'articolo

Data: Dicembre 27, 2022
Autore / Autrice : Hugo van Hooreweghe (Belgium)
Photo: PixaBay

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