“Un Anello per dominarli tutti, un Anello per trovarli”. Il viaggio di Frodo verso il Monte Fato come percorso verso la libertà interiore – Parte 1

Tutto parte dal desiderio: "Posso fare quello che voglio". Questo impulso suggerisce infinite possibilità e conduce dall'esperienza dell'unità verso il conflitto e la scissione dalla fonte creativa originaria.

“Un Anello per dominarli tutti, un Anello per trovarli”. Il viaggio di Frodo verso il Monte Fato come percorso verso la libertà interiore – Parte 1

In molte culture ed epoche esiste il mito dell’eroe, ovvero la storia di un eroe che decide di combattere il male e conquistare la libertà. Nelle regioni anglosassoni e germaniche conosciamo le saghe di Re Artù, del cavaliere Parzival e i miti di Sigfrido, che uccide il drago.

Una narrazione piuttosto moderna che riprende il motivo dell’eroe è Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. In esso l’autore descrive la struggente e straordinaria lotta del protagonista Frodo per la liberazione dalla coercizione, dal potere e dalla violenza, simboleggiati da Mordor, dall’Anello del Potere e dall’antagonista Sauron. In contrasto con i numerosi scenari distopici del nostro tempo, Tolkien presenta ottimisticamente un modo per superare l’oscurità e la schiavitù. In questo modo, consente ai princìpi e agli aspetti interiori degli esseri umani di apparire nel libro come personaggi che agiscono in modo simbolico. Quando vediamo il senza tempo e il simbolico nella storia, gli eventi in essa contenuti sembrano improvvisamente molto reali e attuali.

Fuori dalla Contea

La storia inizia con Frodo che vive nella Contea, abitata dal popolo degli Hobbit. Questo luogo è il simbolo delle abitudini più care e dell’adattamento alla nostra zona di comfort, in cui ci siamo stabiliti e ci sentiamo al sicuro. La parola “hobbit” è correlata ad “abitudini”.

Frodo riceve da suo zio Bilbo un anello d’oro, che determinerà l’ulteriore corso della trama. L’anello simboleggia le forze oscure della seduzione al potere. Ha il potere di distruggere tutto ciò che è buono, vero e bello.

Una parte dell’iscrizione dell’anello recita:

Un Anello, per dominarli tutti, Un Anello per trovarli,

Un Anello per portarli nell’oscurità e legarli per sempre.

In possesso dell’unico Anello del Potere, Frodo è destinato a una missione importante e difficile, perché se l’Anello cadrà nelle mani dell’oscuro signore Sauron, porterà alla schiavitù e alla rovina di tutta la Terra di Mezzo. Frodo e i suoi compagni si assumono il compito di distruggere l’Anello. Lasciano la Contea e intraprendono un viaggio faticoso attraverso Rivendell, Lorien e Rohan fino a Mordor, per distruggere infine l’Anello nelle fiamme del Monte Fato. Nel frattempo, l’Anello diventerà un pesante fardello per Frodo. Insieme ai suoi compagni, affronta molti pericoli e viene più volte gravemente ferito e quasi ucciso. Le tentazioni che l’Anello esercita suscitano in lui conflitti interiori.

Qui riconosciamo il motivo del sacrificio come prerequisito per la liberazione e la realizzazione. Oltre al motivo del sacrificio, nella storia compare anche l’aspetto della colpa. Il re Isildur, antenato di Aragorn (uno dei compagni di Frodo, poi re di Gondor), ebbe il compito di distruggere l’anello in epoca preistorica. Ma egli rifiutò e cedette alle tentazioni del potere. In seguito Isildur venne ucciso e l’Anello fu perduto per un po’, finché non arrivà nelle mani di Smeagol, che viveva in grotte oscure (in seguito chiamato Gollum), per poi arrivare a Bilbo e Frodo. Nel corso della trama, Aragorn, discendente di Isildur, chiede agli spiriti dei morti di combattere Sauron nei campi di Pelennor, in modo da poter essere redenti. Riconosciamo in questo l’aspetto della restituzione e del perdono della colpa come prerequisito per la trasformazione.

Frodo tiene d’occhio la sua meta, sperimenta gravi difficoltà e supera le opposizioni. Il suo compagno più fedele è Sam. Sostiene Frodo ed è sempre al suo fianco. Sam simboleggia il coraggio, la lealtà e la fiducia. Il cercatore di libertà non dovrebbe mai perdere la fiducia in un buon finale, per quanto oscura e minacciosa possa essere la situazione. Un altro motivo di trasformazione positiva è la compassione e la misericordia. Mostrando compassione a Gollum, egli è in grado di sopravvivere e di condurre i compagni al Monte Fato. A suo modo, Gollum contribuisce alla distruzione dell’Anello.

Forze luminose e oscure

Per Tolkien, la sua opera riguarda anche la natura del bene e del male. Le forze della luce (simboleggiate dal mago Gandalf, dagli elfi Galadriel ed Elrond e dall’aquila Gwaihir) aiutano, sostengono e aprono prospettive di libertà inaspettate. Tuttavia, non possono aiutare Frodo nelle difficoltà del viaggio. Quando i compagni si congedano dagli Elfi a Lothlorien, Galadriel dà a Frodo una fiala di luce. Essa dà al portatore coraggio e fiducia nei momenti di maggior bisogno. Galadriel dice a Frodo: “La luce della fiala brillerà ancora di più quando la notte sarà intorno a te. Possa essere per te una luce nei luoghi oscuri quando tutte le altre luci si spegneranno“.

Tolkien descrive gli elementi che possono portare a una trasformazione positiva:

– Fiducia, coraggio e ottimismo

– Devozione, sacrificio e sostegno amorevole

– Grazia, compassione, perdono della colpa

– Determinazione, perseveranza, conquista di se stessi

– Unità

Le forze oscure nell’opera di Tolkien prendono di mira le debolezze personali e inducono in tentazione. Una caratteristica particolare dell’Anello è quella di distorcere e amplificare i poteri di chi lo possiede. Offre inoltre la possibilità di agire in segreto. L’Anello (se infilato al dito) non solo rende Frodo invisibile, ma lo isola anche dalla comunità umana e lo rende visibile all’occhio di Sauron e agli Spettri dell’Anello che lo servono. Tolkien descrive l’Anello come un manufatto magico che racchiude la volontà e il potere del suo creatore. Il potere dell’Anello simboleggia la separazione dal Tutto. Sauron è diventato un dominatore nel limitato; separato dalla profondità del proprio essere, è soggetto agli elementi ingannevoli. Da un lato isola e dall’altro crea spazi protettivi per tutto ciò che entra nella sua sfera di potere.

L’anello simboleggia la seduzione da parte di un certo concetto di libertà, corrispondente al desiderio di sé: “Posso fare ciò che voglio in segreto”. Questo impulso suggerisce infinite possibilità e conduce dall’esperienza dell’unità sempre più verso il conflitto e la scissione dalla fonte creativa originaria. Il sistema anima-spirito dell’essere umano si trasforma quando si cede alla tentazione. Si sviluppa una coscienza separata dall’essere superiore, così come l’illusione della mancanza, della preoccupazione e della paura. Da qui nasce il desiderio di possedere, avere potere e controllo per rimediare alla mancanza. Il desiderio si scontra con le aspirazioni degli altri, creando conflitti e lotte. Questo a sua volta si traduce in sensi di colpa, proiezione della colpa (“gli altri sono responsabili”), leggi, giudizi e punizioni. In questo modo, l’uomo viene infine condotto alla totale ignoranza e all’oblio della sua vera natura. Come nell’effetto domino, si sviluppa una reazione a catena: quando cade la prima pietra, cadono anche tutte le altre. La prima pietra era il pensiero apparentemente innocuo di poter fare ciò che si vuole.

La magia dell’anello è forte. Anche un compagno di Frodo se ne innamora:

“Ah! L’anello!” disse Boromir, e i suoi occhi si illuminarono. “L’Anello! Non è uno strano destino che dobbiamo patire così tanta paura e dubbio per una cosa così piccola? Una cosa così piccola!”

(Continua in parte 2)

 

 


[1] J.R.R. Tolkien, Lord of the Rings, HarperCollins ebooks 2005, part 1: The Fellowship of the Ring, p. 50

[2] Op. cit., p. 376

[3] Op. cit., p. 398

 

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Informazioni sull'articolo

Data: Novembre 11, 2022
Autore / Autrice : René Lukas (Germany)
Photo: Pau Llopart Cervello auf Pixabay CCO

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