Tutto è vibrazione – Parte 2

Cosa ci racconta la scienza moderna?

Tutto è vibrazione – Parte 2

To Part 1

Cosa dice la nuova scienza su questa visione positiva sulle leggi delle onde?

I campi energetici sono importanti.

Da più di 75 anni i fisici quantistici riconoscono che tutto è energia nell’universo. Oggi le tecnologie moderne permettono di misurare gli aspetti elettromagnetici e i profili vibratori particolari e unici di una quantità di cose nell’universo. Queste misurazioni rivelano il modello vibratorio unico proprio di ciascuno di noi. Inoltre, esse mostrano che esiste una relazione tra il nostro personale modello vibratorio e la natura della nostra facoltà percettiva.

La nuova scienza ritiene che l’energia e i campi energetici abbiano un’importanza più fondamentale della materia. Essa considera che i campi infiniti siano gli elementi essenziali di cui è formato un universo fatto di energia. La materia e l’energia rappresentano due tipi diversi di frequenza energetica. David Bohm [1] afferma che la materia è una condensazione di coscienza, da cui la formula: massa=energia=coscienza. Sulla base del principio di risonanza armonica, si comprende allora l’interazione coerente e logica, per esempio tra le cellule del corpo. Sembrano esistere così molte più combinazioni possibili di quanto non s’immagini.

Ricordatevi i campi della “memoria collettiva” a tutti i livelli di complessità, così come li descrive Rupert Sheldrake [2] nelle sue affascinanti teorie sui campi morfogenetici. L’informazione può essere trasportata in modo non circoscritto da un organismo ad un altro. Così come si può osservare, gli uccelli, i pesci, i mammiferi sanno quali itinerari seguire nel percorrere il pianeta. Nel corpo fisico le cellule sanno cosa debbono fare. Il modo in cui tutto ciò è reso possibile diventa chiaro: nelle onde non c’è nient’altro che informazione.

Carl Jung [3] arriva a questi concetti parlando di inconscio collettivo, e Karl Pribram [4], lo specialista del cervello, giunge alla conclusione che i ricordi sono ammassati in un campo situato al livello della realtà al di là dello spazio e del tempo. Ecco dunque un paradigma del tutto nuovo.
Vediamo il perché dell’influenza dei campi energetici sulla nostra fisiologia. In materia di biologia molecolare, Bruce Lipton [5] ha dimostrato che i campi di energia hanno un enorme effetto regolatore nel nostro corpo fisico. Il tessuto cellulare di quest’ultimo è in realtà un modello complesso di interferenza energetica impregnato e circondato da campi energetici organizzatori. Così le frequenze vibratorie sono in grado di modificare le proprietà fisiche delle molecole. Per esempio l’energia del pensiero è capace sia di attivare sia di bloccare la funzione cellulare della produzione di proteine attraverso le prospettive del meccanismo di interferenze costruttive e distruttive.

I biologi molecolari possono calcolare le frequenze molecolari uniche di materie organiche, come per esempio gli aminoacidi del DNA. è apparso evidente che le cellule sane, i tessuti e gli organi sani emettono uno spettro di frequenze che differisce da quello delle cellule, dei tessuti e degli organi malati.

In breve, ad ogni uomo corrisponde una configurazione vibratoria unica. Ogni vibrazione, ogni frequenza specifica e ampiezza crea delle forme specifiche, dei modelli. Quando frequenza e ampiezza cambiano, compaiono nuovi modelli. Questo genera dapprima un certo caos, poi si forma una configurazione strutturata più complessa, apparentemente stabile. Le onde che si incontrano allora possono neutralizzarsi reciprocamente, si tratta dell’interferenza distruttiva. Le onde che si rinforzano danno vita a delle interferenze costruttive. Soltanto queste ultime possono mantenersi, conservare la loro forma e collaborare alla nostra sopravvivenza. Nel corso di questi ultimi decenni sono state fatte molteplici misurazioni del campo elettromagnetico attorno al corpo umano.

Le FEB (frequenze estremamente basse, da 0 a 250 Hz) intervengono nei processi biologici e sembrano abbastanza costanti negli esseri umani. Al contrario, le FEH (frequenze estremamente alte, fino a 200.000 Hz) sono molto variabili perché corrispondono al nostro microcosmo. Il livello della frequenza è in funzione del nostro stato di coscienza. Queste constatazioni risultano chiaramente da recenti ricerche. Frequenze ancora più alte sembrano corrispondere ad una facoltà percettiva su piani superiori di realtà, facoltà cui accedono solamente i mistici. Seguendo il nostro orientamento il nostro modello di frequenza si modifica. Lo stato di coscienza di un individuo emerge dal tasso vibratorio del suo campo energetico. Più la frequenza è elevata, più la nostra coscienza e il suo potere percettivo sono ampi. Quando una persona accede all’essenza della saggezza secolare, a verità sublimi e alla conoscenza di un ordine spirituale, il suo tasso vibratorio si situa nella gamma di vibrazioni più alte. Sembra che ci sia un legame tra le frequenze della nostra aura, le onde del nostro cervello, della nostra coscienza e della nostra percezione. Ulteriori ricerche indicano che tutto ciò è coordinato dal nostro cuore. Il campo cardiaco invia un segnale che sincronizza il corpo nel suo insieme.

Altre misurazioni hanno stabilito che reazioni emotive come la contrarietà, la frustrazione, l’angoscia e l’insicurezza provocano un’incoerenza nel modello vibratorio energetico del cuore. I segnali inviati dal cuore diventano allora caotici e certe attività cerebrali si ritrovano bloccate. Le onde incoerenti non sono in sintonia e hanno un’interferenza distruttiva, si indeboliscono reciprocamente; e ciò può avere delle ripercussioni sul piano fisico.

Scala dell’amore?

La principale conclusione di tutto ciò che precede è dunque che, attraverso le loro frequenze elevate, l’amore e la compassione sono in grado di trasformare le basse frequenze, come quelle della collera e della paura. Quando questa conoscenza diverrà patrimonio di un sempre maggior numero di persone, esse agiranno di conseguenza e questo potrà generare enormi cambiamenti.

Lo psichiatra e mistico David Hawkins [6] ha concepito, sulla base di test muscolari, una scala di coscienza che va da 0 a 1000; riferita alle frequenze vibratorie misurabili dei livelli di coscienza umani sembrano corrispondere al comportamento degli uomini. Ha effettuato le sue misurazioni su migliaia di persone.

 

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Potete trovare lo schema di Hawkins su Internet: Scala di coscienza di Hawkins. In fondo alla scala, alla vibrazione di 20 c’è la vergogna; a 30 il senso di colpa, passando per l’apatia e la tristezza si arriva a 200, la vibrazione del coraggio. (Le cifre di questa scala sono proporzionali e arbitrarie, come d’altronde per la scala Celsius, si tratta qui di un rapporto reciproco). A 200 si trova la soglia tra il comportamento distruttivo e nocivo ed il comportamento sano e costruttivo. Un secondo punto critico si situa a 500, la vibrazione dell’amore. Ogni vibrazione sotto i 200 è debilitante, ma oltre questa soglia è rinforzante.

L’amore è vincitore

Ora, sembra che al giorno d’oggi, a dispetto del fatto che la coscienza media degli uomini sulla terra vibri al di sotto dei 200 (nel 2009 era così per il 78% della popolazione), la coscienza collettiva dell’umanità oltrepassi i 200 ! Come spiegarlo?

Secondo Hawkins la causa sta nel fatto che nel restante 22%, è sufficiente che una sola persona vibri al livello dell’amore (500 sulla scala) perché faccia da contrappeso a 750 000 persone che vibrano al di sotto di 200.
Siccome la scala segue un’ascensione logaritmica, ciò implica che ogni grado successivo della scala rappresenti un salto immenso di forza. Un solo risvegliato che raggiunga 600 o 700 su questa scala può, da solo, compensare da 10 a 70 milioni di individui situati sotto la soglia dei 200! Come dice Hawkins, lo sviluppo spirituale individuale di ciascun essere umano è dunque di un’estrema importanza per l’umanità intera, al fine di non lasciar trionfare il comportamento distruttivo, perche allora sarebbe la fine del genere umano. L’umanità si trova sulla soglia di un salto quantico di coscienza, si dice. Tutto dipende dalla coscienza egocentrica e dalla sua buona volontà a lasciarsi condurre verso una coscienza centrata sulla comunità umana intera, e portata attraverso la Luce dell’Unità. Siamo tutti in relazione con tutti. Formiamo una sola umanità, ma essa è ancora lontana dall’essere UNA.
Volete voi contribuire ad aumentare la frequenza vibratoria generale e così partecipare alla Legge dell’Amore? Cercate l’interrelazione. Trovatevi un nuovo punto di focalizzazione. Concedetevi il tempo di penetrare regolarmente nella vostra interiorità per affidarvi alla direzione del cuore, in modo che la testa sia obbligata a seguirlo. La forza dell’Unità introduce in voi la gnosi, la conoscenza interiore nel vostro essere. La vostra coscienza potrà trasformarsi in una coscienza universale. Ci sarà allora amore per tutto e per tutti.

E rieccoci di ritorno a quell’Unità di cui si parlava all’inizio dell’articolo. Voi vedrete, un po’ diversamente ora, la volta stellata sopra le sabbie del Sahara. La Creazione e l’umanità sono Uno, sì certamente, sette miliardi di stelle – e si continua a contare – il cui numero non fa che aumentare. Certo, il loro scintillio è ancora debole, e rischia talvolta di spegnersi, ma presto tutte brilleranno e scintilleranno alla frequenza superiore, quella dell’Amore.

1. David Bohm: Wholeness and the Implicate Order. Routledge, 1980
2. Rupert Sheldrake, La Presenza del Passato: risonanza morfica e le abitudini della natura. Edizioni Crisalide, 2011
3. Carl G. Jung, La fenomenologia dello spirito nelle fiabe. Gli archetipi e l’inconscio collettivo, 9 (parte 1), 207-254, 1948
4. Karl H. Pribram, Brain and Perception: Holonomy and Structure in Figural Processing.  Hillsdale, New Jersey: Lawrence Erlbaum Associates, 1991
5. Bruce H. Lipton, La Biologia delle Credenze. Macro Edizioni, 2007
6. David R. Hawkins, IL Potere dei Condizionamenti. Macro Edizioni, 2014

 

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Informazioni sull'articolo

Data: Febbraio 15, 2020
Autore / Autrice : Anneke Stokman-Griever (Netherlands)
Photo: Pixabay CCO

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