L’idea divina dell’uomo
L’intero Universo può essere visto come un organismo vivente e divino, e allo stesso tempo armoniosamente disinteressato, incosciente di se stesso e percorso da manifestazioni e movimenti che non sono né del tutto “malvagi”, né perfettamente “buoni”. Ciò è dimostrato anche dalle sfere celesti contro-rotanti del nostro sistema solare. Il punto cardine di questi fenomeni pacificamente antagonisti, che per loro natura sono in perfetta armonia, non è però un punto astratto nell’universo: è rappresentato dall’Uomo! In altre parole, l’Idea divina dell’uomo è davvero il punto cardine del Mondo – come l’ego personale è il punto cardine del microcosmo umano (la radice greca della parola Idea significa qualcosa di pittorico, un’immagine). Ecco perché il mondo si chiama Cosmo: perché è una perfetta espressione di ordine, forza e bellezza in cui si dispiega, sullo sfondo, la Bontà unica che abbraccia tutto, irradiata e impregnata da una incrollabile, amorevole Verità.
Possiamo dire che l’intera umanità del nostro tempo ha contratto una malattia la cui origine divina è stata quasi completamente abbandonata. È l’effetto di una disattenta deviazione dalla fondamentale Armonia delle dinamiche macrocosmiche, cosmiche e microcosmiche, chiamata anche Legge di Causa ed Effetto.
Oggi questa dinamica è generalmente chiamata Karma, ma purtroppo è considerata dalla maggior parte delle persone come una forza di punizione o di vendetta. In verità, il Karma è la Legge divina universale dell’Amore che mantiene l’equilibrio e l’armonia non solo del nostro Cosmo, ma dell‘intero Universo.
Sfortunatamente, l’umanità moderna, finché tutto va bene, è incosciente di questa armonia. La disturba costantemente e poi si lamenta delle conseguenze inevitabilmente dolorose. Pertanto, l’Idea divina dell’uomo non riceve alcun sostentamento dalla coscienza umana, ed è quindi “affamata”, vale a dire, divora se stessa, come nel caso dell’attuale infezione con il virus COVID. [1]
Cosmo, in greco, significa ordine, bellezza, ornamento. Questo è il motivo per cui il Corpus Hermeticum afferma che la volontà divina ha immaginato – concepito – il mondo meraviglioso. In primo luogo come un’idea creativa originale, poi come un universo materiale manifestato con le sue interazioni indescrivibilmente armoniose di tutte le parti, specie e dimensioni, dentro e fuori dello spazio e del tempo: creare significa dare forma.
Questo concetto è presente anche nella Genesi biblica. Gli dei creatori volevano produrre una “immagine e somiglianza” di se stessi. Perché? Perché ogni creatore desidera essere riconosciuto e moltiplicarsi. Questa “immagine e somiglianza” è in primo luogo l’Universo, in secondo luogo è lo Spazio Vitale Cosmico e, in terzo luogo, l’Uomo. Potremmo anche dire: l’Universo è l’abito manifestato della Divinità, invisibile, inesplicabile e inconcepibile, ma si rende conoscibile nelle sue manifestazioni a coloro che si dedicano seriamente a una devota ricerca per conoscere questa forza interiore.
Comprendi l’idea e afferrala
Lo scopo dell’esistenza umana in questo Universo non è solo moltiplicarsi e dominare la Terra (Genesi 1 e 2), ma soprattutto diventare simile a Dio, come annunciato dal Serpente in Genesi 3. La condizione legata all’acquisizione della conoscenza – diventare mortale – non è una punizione, ma una prima grazia: senza la “morte” corporea seguita da una “pausa” per elaborare le esperienze raccolte nel corso di una vita fisica, l’anima non sarebbe in grado di imparare, e quindi non potrebbe crescere verso il suo obiettivo più alto – l’onniscienza e la coscienza totale – e così diventare simile a Dio. Questo è l’unico modo in cui, come qualcuno ha giustamente detto: “L’essere umano può progredire da una particella anonima all’interno di una collettività, sino all’ottenimento della sua realizzazione individuale, risvegliandosi così a una consapevolezza sempre crescente”.
L’Universo visibile è quindi l’abito – e allo stesso tempo un compendio – della Divinità. L’uomo, tuttavia, è un compendio del Cosmo, ecco perché è chiamato microcosmo. E quanto comprendiamo noi umani di questo “piccolo mondo”? Quasi nulla, nonostante i viaggi nello spazio e i microscopi atomici!
A questo punto un fatto importante deve essere enfatizzato: ogni “cosa” o “essere” che si manifesta esiste principalmente come pura idea, puro spirito. Quest’idea di solito acquisisce una forma eterica, raramente in un batter d’occhio, che poi si addensa gradualmente fino a ottenere una forma di manifestazione fisica. L’Universo, quindi, è la manifestazione fisica della più grande Idea-Forma di Dio: così grande che non siamo in grado di afferrarla. Lao Tzu, nell’aforisma 41 del suo Tao Te Ching dice: “Una grande nave ha bisogno di molto tempo per essere costruita. La più grande musica ha il suono più sottile. La più grande immagine non ha forma”.[2]
L’idea divina dell’Uomo è la meraviglia più impressionante all’interno dell’incomprensibile, e in un primo momento puramente spirituale, “idea miracolosa chiamata Universo!” E la più grande meraviglia all’interno di questa manifestazione è – o originariamente era – la manifestazione fisica chiamata Uomo. Era dotato delle più alte qualità e poteri divini; la sua intuizione, le sue capacità intellettuali e il suo potere creativo lo distinguevano da tutte le creature degli altri quattro regni: il regno degli elementi, dei minerali, delle piante e degli animali. Il suo talento più distintivo, tuttavia, è la sua capacità di sviluppare un alto livello di coscienza. Questo è il germe che può condurlo alla divinità.
Una meraviglia in rovina
Ma ahimè! L’uomo è letteralmente precipitato dal suo elevato status divino perché ha trascurato i suoi talenti, o li ha usati contrariamente al loro scopo originale.
Il suo corpo si è deteriorato a causa di un’alimentazione innaturale e pigrizia fisica; la sua anima e il suo spirito sono stati danneggiati da pensieri negativi, perversione emotiva, psicosi da paura e mancanza di conoscenza. Dove sono oggi quelle testimonianze di svettante poesia, di musica brillante, di opere ispiratrici? Dove si cantano insieme le canzoni popolari, dove si memorizzano poesie e ballate? Dov’è il tesoro di miti e fiabe, o anche la cura domestica di un’estetica che eleva l’anima?
E i talenti esclusivi dell’uomo: ragione, pensiero creativo e consapevolezza sovrumana? Annegati nell’incoscienza del pensiero materialistico che ha trasformato la vita reale in una lotta per l’esistenza: tutti contro tutti. E questa disintegrazione del miracolo umano è promossa dalle più alte istituzioni ufficiali: nelle scuole e nelle università, nella politica e negli affari, attraverso la medicina malsana e i suoi vaccini mortali, dalle comunicazioni di massa che letteralmente distruggono la mente.
Perché enumeriamo tutti questi mali in dettaglio? Perché tutti questi veleni, tutta questa privazione del vero benessere e della vera salute sono sperimentati non solo dagli individui umani, non solo dall’umanità collettività ancora curabile, ma anche dall’idea universalmente divina dell’uomo, di cui l’umanità vive effettivamente come una cosa sola, come un bambino sul seno di sua madre, anche senza esserne cosciente. Così, l’essere vivente Terra soffre intensamente, con tutte le sette “membra” del suo essere – fisico, eterico e spirituale – torturate da un’umanità insensata, più di quanto lei possa sopportare! E il risultato visibile, tangibile e in definitiva ammonitore della Terra così offesa è la malattia fisica dell’umanità come proiezione della sua sofferenza emotiva e spirituale – ad esempio la pandemia chiamata Covid.
Avendo condotto la nostra osservazione a questo cupo nadir, ci chiediamo: “C’è qualche rimedio per questo essere vivente gravemente ferito, chiamato Terra? Cosa può fare un individuo, cosa deve fare la collettività, in pensieri, sentimenti e azioni, in modo che – obbedendo alle leggi che collegano Spirito e Materia – possa verificarsi un cambiamento positivo?”
Cambiamento intelligente
La risposta non è confortante per la maggior parte di noi:
Sì, c’è una possibile salvezza fino all’ultimo momento, come nel racconto biblico di Loth e della sua famiglia. Ma richiede un chiaro cambiamento mentale del maggior numero possibile di esseri umani: da una mentalità folle a una sana. Mentalità, questa parola deriva dal latino Mens, da cui origina anche la parola uomo – cioè uomo terrestre. E questo include lo Spirito e la Mente.
La mente è ciò di cui ogni persona sana dovrebbe vivere; se solo abbastanza acqua dell’anima, aria dello spirito e fuoco della coscienza potessero crescere in lui, come era del tutto naturale nel Medioevo e come fu sostenuto durante il Rinascimento con le sue Università! È da quella mentalità derivano invenzioni, scoperte e tutti quei monumenti dell’esistenza umana creativa: nella musica, nelle belle arti, nella poesia e così via. Opere germogliate abbondantemente da un’energia seminale autocosciente, da una fiorente immaginazione e intuizione: creazioni umane di dimensioni veramente divine scaturite dalla devozione dimentica di sé per la produzione creativa. Il processo dinamico era la parte essenziale, il lavoro risultante era la legittima conseguenza e il suo “creatore” era il servitore senza nome di entrambi.
Ma poi questa mentalità creativa è degenerata. L’io individuale, dinamico, libero, si è piegato per diventare la volontà auto-produttiva dell’intelligenza artificiale:
“Le capacità dell’uomo sono illimitate, se lo vuole veramente!” Ha detto lo scrittore svizzero Gottfried Keller (1819-1890), e aveva perfettamente ragione; non ha detto però che questa volontà è un’arma a doppio taglio: brandita con intelligenza e saggezza, aiuta gli esseri umani a compiere azioni eccezionali; sfoderata senza appropriata consapevolezza, conduce alla perdizione più profonda. L’ambizione cieca e l’ossessione per l’efficienza, la possibilità di poter fare tutto ciò che si vuole, hanno portato l’Uomo a credere in una “conoscenza” accademica di alto livello: una conoscenza destinata a rimanere sempre mezza verità e inattiva, fintanto che la coscienza umana non tiene il passo con le possibilità mentali. La coscienza è la chiave per il ritorno al vero benessere, alla vera salute dell’Umanità, e quindi al rinnovato benessere dell’idea cosmica e divina dell’uomo!
Ma qual è la consapevolezza più alta che l’uomo è in grado di raggiungere – no, che l’umanità deve acquisire? È la coscienza di quel potere divino universale che gli insegnanti di Saggezza di tutti i tempi hanno chiamato Amore, e che per il mondo di oggi – indipendentemente da storia, cultura, razza e credo religioso – è il Cristo. Questa è la pura Forza d’Amore del Dio supremo, ed è la stessa per tutti gli esseri umani di tutti i mondi, e può (deve!) essere realizzata solo da esseri umani coscienti. E questo è completamente indipendente dal fatto che l’attuale pandemia sia scoppiata in modo artificiale o spontaneo, poteva, e doveva prorompere perché l’Idea Cosmica chiamata Uomo si divorava dall’interno – a partire dall’umanità fisica – allo stesso modo in cui un virus divora la sua vittima dall’interno. Senza una coscienza globale degna di essere chiamata con quel nome, l’umanità non può far altro che divorare se stessa interiormente. Ma questo significherebbe che il fulcro del mondo – l’uomo – diventerebbe nulla, e il pianeta Terra obsoleto. Come ultima conseguenza dovrebbe dissolversi, prima in una nuvola eterica, e poi in una sbiadita – o fondamentalmente nuova – “Idea Originale”.
Ma se l’uomo trova il sentiero che conduce a detta elevata coscienza, allora l’intera umanità sarà elevata a un nuovo livello – un livello oggi immaginabile solo per pochissimi. Questa umanità rinnovata integrerà lo Spirito e l’anima nella sua esistenza, e permetterà alla vera coscienza del Cristo universale di operare nella sua sana esistenza. Questo potere di guarigione e santificazione aprirà quindi nuove dimensioni di pensiero e sentimento, di immaginazione e ispirazione nel libero arbitrio e nell’azione, e l’animale umanoide meriterà finalmente il nome di Uomo!
Oggi possiamo lavorare in modo tale che l’Idea dell’Uomo possa avere il suo spazio nella comprensione di molti – come un embrione nel grembo di sua madre – e maturare sino a diventare vera coscienza umana. Soprattutto, si deve sperare che quando le molteplici impressioni della pandemia chiamata Covid lasceranno nuovamente il posto a una sana vita sociale, la lezione possa essere appresa e non soffocata dallo slogan “Ritorno alla normalità“, cioè “Ritorno alla solita incoscienza!“
I secoli dell’egocentrismo saranno allora finiti, e il vero essere umano (com’era “all’Inizio“) potrà fiorire in una nuova veste e nell’armonia della nuova coscienza di Dio, del mondo e della vera Umanità!
[1] Max Heindel: Principi Occulti di Salute e Guarigione, Del Cigno Edizioni, 2000
[2] Lao Tzu: Tao Te Ching, Adelphi Edizioni, 1994