Alla guida dei processi vitali – Parte 2

Non a caso si dice spesso: l'uomo non vive, è vissuto.

Alla guida dei processi vitali – Parte 2

(A parte 1)

Gli arconti sono empie concentrazioni astrali che l’uomo stesso ha accumulato nutrendoli mentalmente ed emotivamente ogni giorno per secoli, finché non sono così forti da acquisire potere su di lui. Nel piccolo e nel grande. Gli eoni sono nubi di arconti di vibrazione simile e formano un potere quasi inevitabile. Non a caso si dice spesso: l’uomo non vive, è vissuto.

Noi stessi contribuiamo ogni giorno a questa costruzione, attraverso i nostri pregiudizi e le nostre paure, ma anche con la nostra venerazione e idolatria, ad esempio, per gli influencer o gli idoli dello sport o del cinema o attraverso qualsiasi tipo di fanatismo. Nel suo libro Una vita interrotta Etty Hillesum  [1] dice: 

Rendiamoci conto che ogni atomo di odio che aggiungiamo a questo mondo lo rende più inospitale di quanto non sia già.

Se ne siamo consapevoli, possiamo agire di conseguenza.

Sono le trasformazioni elettromagnetiche su scala mondiale, provocate dall’umanità, che stanno portando il nostro campo di vita ad una sempre maggiore disarmonia, ad una crisi, ad un limite, un limite che ora sembra avvicinarsi sempre di più.

Oggi si tratta di capire come siamo noi stessi e il mondo. In una conversazione con il filosofo Ad Verbrugge, lo psicologo belga professor Mattias Desmet mostra come c’è stato un tempo in cui era vivo l’ideale del comunismo, poi l’ideale del neoliberismo e ora è il tempo del tecnicismo idealizzato. Il potere degli esperti e dei big data ci governa e ci controlla. Tranne quella parte dell’umanità che ancora crede nell’onnipotenza dello spirito, il pensiero è generalmente radicato solo nella materia. La sensazione di mancanza di significato continua quindi a crescere. E questo ha davvero senso, perché secondo la visione del mondo meccanicistica, la vita è per definizione priva di significato. La massiccia ingestione di antidepressivi dovrebbe compensare la mancanza di prospettive di significato.

Il professor Desmet vede un aumento di esaurimento tra i suoi studenti. E così, secondo lui, si è creato un terreno fertile per individuare un colpevole e per la paura della pandemia. Per paura, il potere democratico viene consegnato agli esperti, che alimentano la paura, e si crea così un circolo vizioso. Combattere un nemico comune restituisce un po’ di significato, di scopo nella vita.

Ma non dovrebbe essere così. Non abbiamo bisogno di lasciarci catturare dall’ipnosi della paura globale, lasciare che la nostra coscienza si offuschi e lasciarci stordire senza volontà. Se rimaniamo svegli e vigili, abbiamo il potere di attraversare il regno degli arconti e degli eoni e seguire consapevolmente la luce dell’amore.

Se sei ben preparato, allora non temere, 

dice La Voce del Silenzio.

Ti sei allontanato dalle cose sensuali, hai percorso il “sentiero del vedere”, il “sentiero dell’udire”, e ti trovi alla luce della conoscenza. (…) In verità, un tale uomo è potente.

(da: Le sette porte)

Esaminiamo da dove possiamo derivare questo potere speciale.

Potere di un altro ordine

Dopo aver analizzato il potere terreno nelle sue molteplici sfaccettature, si arriva a un potere di tutt’altro ordine: l’onnipotenza di Dio. Un concetto così grandioso e ultraterreno che non siamo in grado di comprenderlo. Perciò tendiamo a renderlo piccolo, terreno, per tradurlo in un potere che conosciamo, di cui possiamo dubitare, che possiamo anche rifiutare. Ma questo non fa che aumentare il caos.

Qualcosa di quell’onnipotenza può essere assaporata solo quando maturiamo la comprensione che c’è un Piano. Sì, c’è un piano per guidare l’umanità sulla Terra nel suo cammino verso una maggiore consapevolezza. Tutto è subordinato a questo, quel piano è l’onnipotenza divina, anche se tutto ciò che accade alla coscienza attuale dell’uomo è in un primo momento del tutto incomprensibile. Eppure il punto è rendere l’uomo consapevole di quella divina onnipotenza e del posto che l’uomo ha in essa.

Non sapete che siete dei?

Torniamo così all’inizio di questo articolo, in cui viene descritto come quel percorso è seguito, in successione, per, con e attraverso l’umanità. Questa è la fase attuale: la consapevolezza deve crescere attraverso l’umanità, attraverso di noi. Siamo arrivati al punto in cui ci troviamo di fronte a un salto di coscienza. E vediamo che non si tratta dell’ego, ma del principio dell’anima immortale dentro di noi. Dobbiamo diventare amore, abbiamo il potere di fare quel passo, con l’aiuto e la guida dell’onnipotenza di Dio. Nel versetto 33 del Tao Te Ching si dice,

Chi vince un nemico è forte; chi vince se stesso è onnipotente.

Inizia così, con il superamento di noi stessi. Wei-wu-wei, dice Lao Tzu: fai il non fare. Pratica l’endura, dicono i Rosacroce, sull’esempio dei Catari. Svuotarsi dei desideri terreni, svuotarsi di ogni tumulto astrale, divenire silenziosi, perché il silenzio interiore profondamente vissuto è il linguaggio dell’anima. Poi la Voce del Silenzio parla.

Il nostro desiderio di vera nobiltà, di divino, questo è il motore. Tutto inizia con quello. (…) Dobbiamo diventare così indipendenti dalle cose materiali in modo tale che, in qualunque circostanza, lo spirito possa continuare a percorrere la sua strada e continuare il suo lavoro.

(Etty Hillesum)

 


[1]  Etty Hillesum, , Una vita interrotta. Diario 1941-1943, Edizioni Clandestine 2019

 

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Informazioni sull'articolo

Data: Ottobre 19, 2021
Autore / Autrice : Anneke Stokman-Griever (Netherlands)
Photo: Kristopher-Roller on Unsplash CCO

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