Il Golem – Parte terza – Il Futuro

Qual è il nuovo capitolo che aggiungiamo oggi al vecchio libro del "Golem"? Lemuria si ripete. Creiamo nuovi robot.

Il Golem – Parte terza – Il Futuro

I dodici eoni rappresentano dodici idee principali, dodici illusioni, dodici tentativi di trasformare il mondo materiale in un paradiso. Per capire il nostro bisogno di creare e di imitare dobbiamo sapere qualcosa sulle forze che ci guidano.

Nel suo libro “I misteri gnostici della Pistis Sophia” Jan van Rijckenborgh ci ha fornito alcuni spunti preziosi su questi dodici eoni. Il nono eone è descritto come segue: il sogno della divinizzazione dialettica. In altre parole è il tentativo di raggiungere uno stato divino e immortale nel nostro campo di vita materiale e dialettico. Il decimo, undicesimo e dodicesimo eone rappresentano i passi successivi della realizzazione di questo sogno. Il dodicesimo eone è legato all’ultima fase: la realizzazione materiale, la manifestazione di una personalità divina nel mondo fisico.

Qual è il nuovo capitolo che oggi viene aggiunto al vecchio libro del “Golem”? Cosa vediamo intorno a noi? Lemuria si ripete. Con la nostra personalità robotica dotata di intelligenza luciferica, ma priva di saggezza divina, creiamo nuovi robot. Alcuni di loro sembrano già sorprendentemente simili a noi: possono ricevere ospiti, giocare a calcio e persino prescrivere medicine. Esistono già robot autonomi con cellule cerebrali simulate. Sì, il loro comportamento è ancora elementare, ma probabilmente ci raggiungeranno rapidamente.

Il decimo eone è responsabile di tutte le idee e concezioni mentali legate alle forme artificiali di vita. Pone domande del tipo: È possibile trasferire il contenuto delle nostre cellule cerebrali in un cervello artificiale, al fine di preservare la nostra conoscenza e coscienza quando moriamo? È possibile incorporare parti di un robot nel nostro corpo e diventare così un superuomo, un cyborg? Possiamo tracciare una linea tra la vita naturale e quella artificiale? Se si potesse costruire un androide che ci somiglia così tanto da non poter più vedere la differenza, questo essere è allora vivo? Egli pensa, impara, ha emozioni. Ma cosa significa essere “vivi”?

L’undicesimo eone porta questi esperimenti mentali a un livello superiore. Ora pensa a questioni filosofiche, a ciò che è etico e morale, a ciò che è giusto e sbagliato. Sotto l’influenza di questo eone cerchiamo di giustificare le nostre intenzioni. Potremmo dire: forse è possibile lasciare che i robot gestiscano tutte le nostre attività agricole. Potremmo produrre molto più cibo ed eliminare  la fame nel mondo. Oppure, non sarebbe bello se un androide potesse aiutare gli anziani a far la spesa, oppure fargli compagnia quando si sentono soli? Ma nel nostro mondo dialettico ogni moneta ha sempre due facce.

L’industria militare è ovviamente molto interessata all’uomo artificiale. Leggiamo regolarmente degli interventi militari che vengono effettuati con i cosiddetti “droni”. Questi droni sono ancora controllati a distanza da un militare che, ad esempio, prende la decisione di aprire il fuoco. Ma nel frattempo è stato sviluppato il primo drone autonomo. Questo robot agisce in modo indipendente: con la sua intelligenza artificiale rintraccia un determinato bersaglio e decide se eliminarlo oppure no. Alcuni politici hanno chiesto spiegazioni su questo progetto, perché hanno capito che una pericolosa linea è stata attraversata.

Il Dr. Frankenstein sarà di nuovo vittima della sua stessa creazione? Lemuria fu inghiottita dalle onde e in seguito Atlantide subì lo stesso destino. Zeus ci colpirà con uno dei suoi fulmini, come ha fatto con il temerario Fetonte? Tutto dipende da noi!

Siamo noi che dobbiamo scegliere la giusta strada verso casa. Non imitando o creando la caricatura di un essere umano celeste. Abbiamo bisogno di una cosa reale! Abbiamo bisogno di una rinascita spirituale: la nostra vera identità umana e divina deve essere risvegliata dal suo sonno di morte! La promessa della resurrezione dell’Uomo di Luce è registrata nei libri sacri di molte culture. Ci sono molti segni che indicano la giusta direzione, anche la natura ci ha lasciato indizi. Perché l’isola di Pasqua non fu inghiottita dalle onde quando Lemuria perì?

È stata preservata con sagge intenzioni: è una testimonianza della monade, l’uomo divino celato in un corpo fisico. Sì, le statue hanno smarrito la loro connessione con la Luce: ora i loro occhi sono freddi e morti. Ma perché questa terra sperduta si chiama Isola di Pasqua? OK, è stata scoperta dall’esploratore olandese Jacob Roggeveen la domenica di Pasqua, ma non esiste coincidenza nell’universo sublime. La Pasqua è la festa della resurrezione del essere umano divino. È la festa della vittoria sulla morte. Gli occhi della monade saranno di nuovo colmi di Luce. È la resurrezione dell’IO SONO.

Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. [1]

La nostra attuale personalità ha ancora tutte le possibilità per vivificare l’Uomo di Luce in noi. Più ci trasformiamo in robot, più diventa difficile seguire la strada della liberazione. Quindi, per favore, non aspettate troppo!

[1] Apocalisse 1:17

 


[1] See chapter 24 ‘The zodiac – a twelvefold prison’

[2] Revelation 1:17

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Informazioni sull'articolo

Data: Febbraio 28, 2019
Autore / Autrice : Niels van Saane (Bulgaria)
Photo: Pixabay CCO

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