Che cosa è assolutamente essenziale per noi?
Tante cose o valori sembrano fondamentali e indispensabili nella nostra vita. L’amore, la giustizia, la felicità… per altri la salute, il comfort materiale, la pace interiore e la realizzazione.
Dal mese di marzo 2020, ciò che è realmente vissuto come un valore essenziale da gran parte dell’umanità è la Libertà. Il poeta francese Paul Eluard probabilmente non immaginava nel 1942 che il suo accorato grido di libertà avrebbe attraversato le frontiere, i decenni, e avrebbe continuato a essere scritto o sussurrato ovunque, ottant’anni dopo:
E con il potere di una parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per darti un nome
Libertà.
Quanto è grande la libertà! La libertà di amare tutti gli esseri, non solo quelli che i miei gusti o la mia educazione mi impongono. La libertà di agire, non come un automa guidato dai desideri del momento. La libertà di pensare; un pensiero non legato alla mia cultura o alla mia memoria. La libertà di essere; di essere indipendentemente dai limiti del mio carattere. Essere tutti i personaggi. Essere libero dai miei limiti. Essere me stesso. Essere l’altro. Essere tutti gli altri. Essere tutte le possibilità. Essere tutti gli universi. Essere ovunque allo stesso tempo.
Questa ricerca di libertà, questa ricerca spinge tutti noi ad andare avanti, in ogni momento della nostra vita. Tuttavia, sappiamo che la libertà di fare ciò che vogliamo, di andare dove vogliamo, non risponderà a questa ricerca. Anche se riuscissimo a fare tutto ciò che più desideriamo, rimarremmo sempre dipendenti da qualcosa, che è l’opposto dell’essere liberi. Dipendenti dalla ricchezza che si vuole possedere, dipendenti da chimere e dalla speranza di un mondo migliore che non arriva mai. Anche le illusioni e i sogni sono legami che impediscono la libertà. E senza tutti questi legami, abbiamo il coraggio di affrontare il vuoto?
Il vuoto… ma quale vuoto?
Il nostro vuoto più abissale è senza dubbio quello causato dall’assenza di conoscenza di noi stessi, dall’assenza di una comprensione totale della nostra esistenza, della sua ragion d’essere, del funzionamento del nostro corpo, delle nostre relazioni con tutti gli esseri viventi. Che senso ha essere cosiddetti liberi se non si sa chi si è veramente o cosa si sta facendo in questa vita?
Ricordate Socrate, ricordate il tempio di Delfi:
“Conosci te stesso e conoscerai la natura e gli dei”. Conoscere se stessi, gli altri e l’universo. Conosci te stesso, il che significa iniziare ad osservare te stesso. Osserva ognuno dei tuoi pensieri, delle tue credenze, delle tue convinzioni, delle tue emozioni e dì a te stesso: da dove vengono? Sono davvero miei? Quando le ho fatte mie?
Verificate onestamente, soppesate ogni vostra convinzione.
I nostri pensieri sono di solito influenzati dalla memoria, da tutto ciò che crediamo di aver imparato o compreso. Su questa base, analizziamo, immaginiamo, ma tutte queste idee e pensieri sono sempre il risultato di ciò che abbiamo alle spalle: ferite, desideri, fallimenti. Decondizionarsi da tutto questo significa essere nuovi in ogni momento, lasciarsi alle spalle il passato, cioè “morire a se stessi ogni giorno”.
Per trovare quest’altra via, che non si trova nei manuali o nelle riviste di psicologia, è utile ripulire la testa liberandosi di tutto ciò che appartiene al passato. Infatti, come si può scrivere una nuova pagina, un’autentica libertà, con vecchie idee, con convinzioni di altri tempi, con varie influenze che non provengono dalla propria esperienza di vita?
La conoscenza di sé, un lungo percorso di prove e di esperienze dolorose ma anche luminose, se compiuta con sincerità e obiettività, porta ogni persona a prendere coscienza di essere parte di un dominio completamente diverso da quello che percepiamo con i nostri sensi. Ognuno è parte di una dimensione sublime, perfettamente libera, perché porta in sé il dominio divino che non è “di questo mondo”. E l’atomo di eternità che vibra in noi è della stessa natura di questo campo spirituale. Quindi, conoscere veramente se stessi significa imparare a conoscere questo atomo libero, a riconoscerlo, in noi stessi come negli altri. Riconoscere questo atomo, e quindi conoscere finalmente noi stessi, ci permette di ristabilire la connessione perduta con il nostro mondo di origine, di natura divina.
Essere liberi significa essere consapevoli di ciò che siamo, di questa origine divina. Essere liberi è capire che portiamo l’eternità dentro di noi, Dio. Questa conoscenza non è un’ultima illusione o un tentativo di fuga da se stessi, ma una risposta intima a ciò che risuona nel profondo del nostro essere come un richiamo lontano e vicino. Questo richiamo, che da sempre vibra dentro di noi, questa nostalgia, l’avevamo percepita, ascoltata?
I nostri occhi, come gli altri sensi, percepiscono solo una parte molto limitata e filtrata della vita: guardano tutto passare come nei vecchi film in bianco e nero, con due grandi bande nere in alto e in basso. L’intera immagine ci sfugge, le dimensioni, i colori, la profondità, il suono… Tutta la nostra percezione si riduce a un piano materiale molto ristretto che ci impedisce di vedere l’intero scenario della nostra vita.
Dopo aver attraversato questo periodo difficile di confronto, di spogliazione e di esposizione, è possibile riscoprire la vita e tutti i tesori di saggezza affidati all’umanità, come gli insegnamenti trasmessi attraverso i secoli: quelli del Buddha, di Platone, di Lao Tzu…
Quando apriamo la Bibbia, ad esempio, scoprendola come se nessuno l’avesse letta prima o avesse inquinato il nostro apprezzamento diretto delle immagini che trasmette, scopriamo una parola di singolare modernità, straordinariamente rivoluzionaria, se siamo disposti a prenderci la briga di cercare di capire cosa c’è dentro, con il cuore aperto.
Cosa ci dice questo “libro dei libri”? Ci dice: Siete stati chiamati alla libertà. E anche: Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi.
E questo è il contrario di un programma religioso o dogmatico, non è vero?
Su questa base, i Rosacroce classici del XVII secolo hanno espresso nuovamente questo messaggio divino nella dimensione cristica originale della Bibbia, attraverso un messaggero sublime: Cristiano Rosacroce, il cercatore di libertà di tutti i tempi! Egli è il prototipo del ricercatore della libertà infinita, che mette in pratica il cristianesimo puro.
Nella tomba di Cristiano Rosacroce, che rappresenta simbolicamente il mistero della nostra esistenza, il mistero della Nuova Nascita, sono scritte formule segrete, come le seguenti:
– Il giogo della legge
– La libertà del Vangelo
Il giogo della legge. Il giogo è una struttura di legno che veniva posta sul collo dei buoi per imbrigliarli in modo che potessero trainare un carro. Il giogo della legge è la legge di questa natura che ci racchiude e sotto la quale ci pieghiamo, come schiavi. Questa legge porta l’umanità a cogliere il limite di questa incarnazione, ci pone costantemente di fronte a questa costrizione. La legge è vissuta dagli esseri umani come qualcosa di implacabile e impossibile da superare. Ma è anche questa esperienza che permette all’essere umano di toccare la terra, di prenderla come sostegno per potersi rialzare.
La libertà del Vangelo. Se riusciamo a liberarci di tutti i preconcetti sulla tanto bistrattata parola “vangelo”, tornando alla sua etimologia greca, che significa “buona novella”, allora è l’insegnamento di Cristo che ci viene incontro, come una sapienza universale che si rivolge a ciò che c’è di più puro nell’essere umano per liberarlo.
Questo messaggio appare segreto, nascosto nella Bibbia, non perché non possa essere facilmente compreso, o solo da pochi fortunati, ma perché il suo insegnamento è presentato nell’unico linguaggio, nell’unico vocabolario possibile che può esprimere la nostra vocazione divina.
Spesso leggiamo questo messaggio solo con i nostri occhi ordinari. In generale, le storie della Bibbia non parlano più veramente all’umanità, che è scollegata dalla natura divina. Chi di voi sa di avere un atomo di eternità nel proprio cuore?
Questa “buona novella” presenta quindi le chiavi essenziali della liberazione, cioè un metodo adatto a ogni essere umano per raggiungere la libertà assoluta, irreversibile ed eterna. Questo è il messaggio di Cristo, ancora attuale nel 2023! E questo messaggio è tutt’altro che “religioso”!
Facciamo lo sforzo di considerare questo nome di Cristo, spolverandolo dagli strati di interpretazioni e pregiudizi che gli sono stati affibbiati per 2000 anni. Siamo in grado di vedere Cristo come una forza liberatrice, una potente corrente d’Amore? Cristo non è un uomo e non importa ciò che il passato ancora rappresenta per noi. Cristo è una corrente elettromagnetica proveniente dal mondo dell’eternità che si fa strada nel tempo, nel nostro mondo e nel nostro tempo. Quest’onda d’amore proveniente dal Regno divino porta la conoscenza e la comprensione del piano divino per l’umanità. E conoscere questo piano significa entrare nella libertà.
Per percepire questo piano e connetterci con esso, viaggiamo attraverso paesaggi molto diversi, attraverso esperienze di grande ricchezza, con momenti difficili in cui tutto sembra essere un limite, un muro invalicabile. Camminiamo con la neve fino ai fianchi, nuotiamo in potenti controcorrenti, le ferite del passato ci trattengono. Siamo soggetti a una legge, quella terrena, e dobbiamo superarla osando lasciare andare ciò che ci rassicura per permettere all’onda di Cristo di guidarci con la sua Legge d’Amore.
Chi osa superare il confine dei propri condizionamenti per compiere questo nuovo inizio, quello di una nuova comprensione dell’esistenza ed entrare così nella prima e ultima libertà?