Una notte il quadro mi è stato rivelato. E quella seguente ci ho pensato su… “Tutto è rimasto al suo posto.”
Questa è stata la mia impressione, questa la mia nuova intuizione. Una percezione dell’anima.
I giorni precedenti il mio ego aveva sofferto molto. Doveva abbandonare una cosa che aveva amato.
L’ego si aggrappava a un qualcosa che gli dava sicurezza. Ciò che era stato serbato, tuttavia, svanì, e l’ego stava soffrendo.
Un’altra sorgente in me, l’anima, ha riconosciuto ciò: ogni essere umano ha ancora un certo spazio nel mio cuore, nel mio
assetto interiore. Io sono un piccolo universo.
Nel suo intimo sé ogni essere umano è un piccolo universo. E allo stesso tempo siamo “pianeti”.
Ciascuno di noi ha una certa relazione con un altro essere umano, è in con-stellazione con qualcuno.
“Con” significa “insieme”, messo davanti alla parola “stella”. Le stelle nel cielo cambiano le loro orbite.
Tuttavia, rimangono sempre in un certa relazione l’una con l’altra.
Allo stesso modo, gli esseri umani stanno seguendo le loro strade, facendo i loro percorsi, essendo connessi l’uno con l’altro.
E nel mio io più profondo mi riconosco in una costellazione assieme a loro.
L’aderenza a un determinato percorso significa essere fermi. Ciò provoca la prima sofferenza: la sofferenza dell’anima.
La liberazione di se stessi provoca la seconda sofferenza: la sofferenza dell’ego.
Guardando attraverso gli occhi dell’anima vedo che ogni cosa è rimasta al suo posto.
L’ego ha provato a voler cambiare la costellazione.
Questo fallimento ora mi fa scoprire la pura, vera costellazione all’interno di un unico sistema:
la relazione tra i “pianeti”, nel cosmo delle anime.
Meraviglioso. La relazione tra noi non è più un impegno, non è più mantenuta da un qualche tipo di vincolo,
ma basata sulla libertà: percepire l’amorevolezza dell’anima dell’Altro.