Epifania: un’esperienza nel qui e ora?

L'epifania può bussare piano alla porta del nostro cuore o travolgerci come una tempesta furiosa.

Epifania: un’esperienza nel qui e ora?

Questo articolo non vuole essere un trattato storico-religioso sulle date del calendario e delle festività religiose che sono state stabilite più o meno arbitrariamente dalle autorità secolari o ecclesiastiche. Oppure sul filosofo medievale Tommaso d’Aquino, che ha fatto conoscere il termine “epifania” (dal greco antico “manifestazione della divinità”).

Indubbiamente sarebbe affascinante fare ulteriori ricerche sulla celebrazione della nascita del dio sole Aion nell’Egitto ellenistico, o sulle forme del culto precristiano dell’epifania oppure sul culto presso la setta gnostica dei Basilidiani. Questo potrebbe portare alla luce fatti di grande interesse.

Tuttavia, qui ci occuperemo della questione se o in che misura l’epifania sia qualcosa che possiamo sperimentare nella nostra vita quotidiana. L’epifania come esperienza di prima mano – senza alcuna sovrastruttura accademica o ideologica, senza alcuna autorità che funga da mediatrice o interprete. Qualcosa da sperimentare IN QUALSIASI MOMENTO, non solo in alcune particolari costellazioni stellari, come le congiunzioni Giove/Nettuno previste per il 2022, o sotto la misteriosa influenza di Cigno e Serpentario, a cui si riferivano i Rosacroce Classici (nel loro manifesto Confessio Fraternitatis).

L’esperienza di Cristiano Rosacroce

È impressionante leggere, in un testo venerabile come Le Nozze Alchemiche di Cristiano Rosacroce, l’esperienza del risveglio spirituale di Cristiano Rosacroce alla vigilia di Pasqua:

…quando, improvvisamente, si levò un vento così impetuoso che credetti di veder crollare, sotto la sua violenza, la montagna in cui era scavata la mia dimora. 

Quando Cristiano Rosacroce, avvertendo il tocco di una presenza sconosciuta, si è leggermente ripreso dallo shock, si accorge di una meravigliosa figura femminile in un abito azzurro tempestato di stelle, dotata di ali, che gli porge un messaggio e scompare “senza proferire parola. Volando via, suonò la sua bella tromba con una tale forza che lo squillo risuonò per tutta la montagna e per quasi un quarto d’ora non fui capace nemmeno di sentire la mia stessa voce”.

È interessante notare che Cristiano Rosacroce non è affatto contento, per non dire lusingato, perché dopo aver letto il messaggio che gli è stato indirizzato: “Quando lessi questa lettera per poco non svenni. I capelli mi si rizzarono sul capo e un freddo sudore mi ricoprì il corpo. Infatti, pur capendo che si trattava delle Nozze promesse, annunciate sette anni prima in una visione, da molto tempo attese con grande desiderio e previste con calcoli e approfondite analisi delle mie posizioni planetarie, non avevo però mai immaginato che sarebbero state accompagnate da condizioni così dure e pericolose”.

Si rende conto della sua totale inadeguatezza e debolezza: “Più esaminavo me stesso, più scoprivo che nella mia testa altro non c’era che ignoranza e cecità riguardo alle cose segrete, che non ero capace di afferrare neppure le cose più semplici, con le quali ero confrontato ogni giorno”. Dopo un sogno molto significativo, quella stessa notte Cristiano Rosacroce realizza il significato di ciò che gli è successo e si prepara a intraprendere il suo fatidico viaggio spirituale.

L’epifania si adatta alle nostre vite moderne?

Sorge la domanda su come una tale “apparizione” si adatti alle nostre vite moderne. A differenza di Cristiano Rosacroce che era immerso nella sua preghiera meditativa, molte persone oggi si sentono in dovere di lavorare fino a tarda notte e di dedicare la loro attenzione a una marea di resoconti dei media (sintonizzandosi su ondate collettive di preoccupazione e ansia). Per il resto della loro giornata potrebbero semplicemente cercare un diversivo e “ricreazione” guardando le serie Netflix o consumando altri prodotti dell’industria dell’intrattenimento.

E – siamo onesti – chi vorrebbe sentirsi paralizzato dalla paura incontrando una creatura eterea sublime, e poi forse rendersi conto di aver fatto una magra figura durante quel “magico incantesimo”? Ancora peggio: come potevano proseguire semplicemente le loro vite attentamente pianificate e organizzate, con le loro routine noiose ma rassicuranti, quando le cose sarebbero cambiate irrevocabilmente? 

Qualsiasi persona mediamente ragionevole, se avesse voce in capitolo, non preferirebbe prendere la pillola blu invece della pillola rossa (come nel film Matrix) e – invece di riconoscere di aver accesso a una realtà completamente diversa e superiore – tornare piuttosto alla vecchia realtà così familiare?

Non c’è dubbio che l’identificazione con i sistemi interpretativi orientati al materialismo, insieme a tutte le loro gratificazioni surrogate, offre un certo senso di sicurezza, il conforto dell’ordinario e della consuetudine, qualcosa a cui non siamo disposti a rinunciare, soprattutto nel mondo odierno in crisi con le sue allarmanti prospettive per il futuro.

Vogliamo davvero cadere “come morti” davanti all’Angelo dell’Apocalisse? Noi, esseri umani razionali e disillusi, vogliamo cercare rifugio in fantasie ultraterrene, in montature di evasione e rapimenti mistici? Noi, che abbiamo imparato a diffidare allo stesso modo della pietà ipocrita e dell’eccentricità esoterica?

Rivelazione divina? Nella mia vita? Non esagerare!

Cosa è richiesto?

Tali manifestazioni sono (ancora) possibili oggi? Sicuramente ciò richiederebbe, prima di tutto, una disposizione intelligente, positivamente realistica e sufficientemente concreta per evitare manipolazioni e inganni. Inoltre, come si può vedere in Cristiano Rosacroce, un atteggiamento umile e modesto (piuttosto impopolare al giorno d’oggi). E soprattutto, apertura mentale e acuta percezione delle vibrazioni più alte e più sottili di quelle che circolano onnipresenti nel www; ricettività non solo all’invisibile, ma anche al sovrasensibile. Ultimo ma non meno importante: in mezzo al rumore, all’agitazione e al frastuono scivolare nel silenzio, ascoltare, lasciare che le cose accadano…

Cosa aspettarsi?

NIENTE. Davvero niente.

Qualsiasi aspettativa o intenzione di far accadere le cose, qualsiasi calcolo di possibili guadagni o successi sarebbe dannoso. “Lo spirito di Dio soffia quando e dove vuole.” Il flusso avviene quando e dove vuole. Confidiamo che qualcosa che sentiamo nel nostro essere interiore più profondo possa accadere, ma non possiamo né vederlo né afferrarlo. Inoltre, non dobbiamo aspettare che un angelo con un trombone, o Buddha, o Shiva o qualsiasi altra entità meravigliosa ci appaia.

Possiamo vivere l’epifania in qualsiasi momento

Eppure, la cosa miracolosa è che possiamo sperimentare l’epifania in qualsiasi momento e luogo, in particolare negli incontri con altri esseri umani.

Molti anni fa, quando viaggiavo sulle montagne dell’India settentrionale, la gente del posto veniva spesso verso di me con un carico sulle spalle. Con un sorriso amichevole e i palmi delle mani premuti sul petto, mi salutavano: “Namaste!” (“Saluto il dio in te!”). È raro essere consapevoli come alcuni incontri contengano il pieno potenziale di epifania!

Dopotutto, siamo abituati a pensare a noi stessi come individui, ci definiamo in base a ciò che ci rende speciali, a ciò che ci distingue e, quindi, ci separa dagli altri. Nella nostra solitudine e lontananza tendiamo a guardare i nostri simili con sospetto, come potenziali rivali, o a giudicarli secondo principi utilitaristici.

Se evitiamo di concentrare la nostra attenzione sull’abbigliamento alla moda oppure no delle persone che incontriamo, se appartengono a una fascia di età che ci interessa, indipendentemente dal fatto che ci sembrino maschi/femmine/diversi, imponenti o poco appariscenti, allora si aprono per noi possibilità di percezione completamente diverse e nuove.

Per un momento incontri un altro essere umano nell’essenza del suo essere animico. La scintilla divina che è insita in ogni essere umano ti è rivelata. La realizzazione ti attraversa in un lampo: 

Tat tvam asi. Sei tu.

Non possiamo realizzare tali esperienze a nostro piacimento. Di solito durano solo un breve momento e vengono poi rapidamente ricoperte dalle nostre consuete modalità di percezione e visione del mondo. Sono anche del tutto non romantiche. Sono totalmente diverse da qualsiasi cosa che potremmo visualizzare nella nostra pia immaginazione. Al contrario, una rivelazione di questo tipo può scuotere le fondamenta stesse del nostro essere, sconvolgere le nostre convinzioni e l’immagine di noi stessi. 

Ci sono modi in cui l’epifania arriva a noi per vie diverse dalle altre persone. Come Cristiano Rosacroce alla vigilia di Pasqua, possiamo stare da soli e in silenzio. L’Epifania può bussare piano alla porta del nostro cuore, oppure può travolgerci come un violento temporale. Forse siamo completamente sorpresi quando succede. Forse in quel momento non siamo consapevoli del fatto che l’abbiamo invitata, che abbiamo sintonizzato la nostra anima su di essa, che da tempo la desideriamo ardentemente.

L’epifania mi si avvicina dall’esterno? Sorge dal mio essere più intimo? Ciò che è fuori e ciò che è dentro di me si ritrovano e diventano uno in un matrimonio mistico?

Sono pronto?

Che succede ora?

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Informazioni sull'articolo

Data: Gennaio 31, 2022
Autore / Autrice : Isabel Lehnen (Germany)

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