Questi testi sono stati usati come podcast sulla morte (in tedesco), della durata complessiva di meno di un’ora. Non è abbastanza per questo argomento e tuttavia è più che sufficiente per lasciarci toccare da esso. Ed è quello che volevamo, creare una possibilità di essere toccati e condotti a questa soglia, a questo cancello e aprirci al suo mistero.
In qualsiasi momento possiamo sperimentare un misterioso processo di cambiamento: un morire e rinascere ogni giorno.
Oppure, parafrasando una citazione di Angelus Silesius, potremmo dire:
“Chi muore prima di morire, non morirà quando muore”.
Questo “morire prima di morire” è qualcosa che possiamo imparare. È il segno di un percorso spirituale liberatorio. Conosciamo il “sorgere, fiorire e morire” di tutte le cose sulla terra, che accade sempre di nuovo. È un ciclo, certo, eppure è anche la ruota della vita, un meraviglioso e vasto insieme in cui gli esseri umani hanno il loro posto. E in cui viene data loro l’opportunità di crescere non solo esternamente ma, soprattutto, nel loro essere interiore.
Inoltre, il percorso che ci libera da questo ciclo è meraviglioso. Possiamo considerare la ruota della vita da una nuova prospettiva perché, insito nel nostro essere, c’è un principio spirituale la cui origine è al di là del tempo. Nel corso della nostra vita e attraverso molte esperienze, la nostra coscienza cresce e abbiamo l’opportunità di entrare in contatto con questo principio di eternità.
Questo dà alla morte un nuovo significato e una nuova dimensione. Crescono in noi la consapevolezza e la certezza che c’è una continuità dell’essere che va ben oltre ciò che noi sperimentiamo come vita.
Il poeta Novalis ci dice: “Dove stiamo andando? Sempre a casa”. Con questa certezza posso continuare il mio cammino, nella gioia e con la sensazione di essere libero. La vita ci porta continuamente a superare soglie, e alla fine attraversiamo l’ultima. Possiamo fare quest’ultimo passo in completa fiducia, perché siamo al sicuro e protetti come parte del flusso eterno di vita e coscienza.
Le foglie cadono, cadono da lontano,
come se giardini remoti rinsecchissero nei cieli;
cadono con un gesto negativo.
E nelle notti cade la terra pesante
da tutte le stelle nella solitudine.
Cadiamo tutti. Questa mano cade.
E guarda gli altri: nessuno resiste.
Eppure c’è Uno che sostiene questa caduta
con le sue mani, con infinita dolcezza.
Rainer Maria Rilke