Alla parte 1
Il Piccolo Principe viveva su un asteroide e ha viaggiato su molti altri pianeti prima di arrivare sulla Terra. Tutti questi pianeti erano abitati da tipi di uomini particolari. Questa immagine è correlata agli insegnamenti esoterici: implica l’esistenza di microcosmi sferici. Secondo questi insegnamenti, l’uomo originale era un essere immortale con una personalità divina e un sistema di vita complesso e sferico. Ma dopo la caduta – una catastrofe cosmica – è soltanto un sistema vitale danneggiato e incompleto, che di volta in volta si collega a una personalità terrena e mortale il cui scopo nella vita dovrebbe essere di ripristinare questo microcosmo sviluppando una personalità divina e immortale.
L’asteroide del Piccolo Principe è correlato all’immagine della caduta. Appartiene al mondo e alla natura degli opposti con tutte le sue conseguenze. I giorni si trasformano in notti velocemente a causa delle piccole dimensioni del pianeta, anche se il suo unico abitante ama la vista dei tramonti. Anche le forze distruttive sono all’opera: semi cattivi, germogli, alberi di baobab che si diffondono costantemente e il proprietario dell’asteroide può contenerli solo mediante un incessante diserbo. Questo lavoro rispecchia un continuo sforzo interiore di purificazione della coscienza. Questa è un contrassegno di un’anima nobile, di nobili origini, quindi il titolo di principe è giustificato. Non sorprende che un fiore “nobile”, una rosa, inizi a sbocciare su questo pianeta. Tuttavia la rosa è un simbolo duplice: il suo stelo ha molte spine, ma il suo calice è incantevole e profumato. È come il cuore umano, colorato di rosso da desideri e passioni egocentrici; più internamente c’è l’affetto confuso con l’amore; ma nel profondo c’è l’amore divino – come un pozzo nel deserto – che può diffondere il vero profumo del fiore.
Non appena il fiore del Piccolo Principe diventa autocosciente, si comporta come il guscio esterno del cuore umano: è schizzinoso, fastidioso, irriverente e pretenzioso. Proiettando tutto questo all’esterno e spaventato dalle difficoltà e dai pericoli del mondo esterno, chiede di essere protetto da una campana di vetro di notte. Dopo un po’ il Piccolo Principe si stufa. Decide di lasciare la sua casa; mette in ordine il suo pianeta per l’ultima volta e dice addio alla rosa. Poi la rosa lascia il guscio esterno del cuore (non ha più nemmeno bisogno di una campana di vetro) ed “entra” nel territorio dell’affetto scambiato per amore. Ammette i suoi difetti ed esprime il suo amore per il Piccolo Principe, anche se lo incolpa per quello che è successo. La sua comprensione e generosità derivano per ora dalla sua vanità; e le sue lacrime di autocommiserazione sono trattenute per orgoglio.
Il Piccolo Principe si avvia verso altri asteroidi (microcosmi). Visita sei pianeti e la sua settima destinazione è la Terra. Dato che il pilota ha dovuto eseguire un atterraggio di emergenza a causa di un errore funzionale, un problema al motore, il Piccolo Principe deve lasciare la sua casa eterica per lo stesso motivo. La sua visione affascinante, pura e infantile ammirata dal pilota (quando l’omino vede l’elefante inghiottito dentro il serpente boa e la pecora nella scatola disegnata), fallisce quando si tratta della rosa, perché non riesce a riconoscere la Rosa sotto i petali del fiore.
Gli abitanti dei pianeti visitati sono tutti ossessivi e testardi, caricature deformi delle personalità divine dei microcosmi originali. Sono individui terrestri egocentrici ossessionati da se stessi. Col tempo, sono diventati sempre più avidi, il che portò alla caduta dei microcosmi nel passato cosmico.
Il re è ossessionato dal governare, il vanitoso dalla civetteria, l’ubriacone dallo stordimento. Questi tre sono facilmente ridicolizzati o compatiti dal mondo. Tuttavia, le seguenti tre personalità testarde potrebbero sembrare utili e rispettabili, anche se sono altrettanto ossessive e piene di sé. L’uomo d’affari si sforza di possedere sempre di più, il lampionaio è oppresso dal suo falso senso della missione, il geografo cerca conoscenze superficiali ed esploratori perfetti.
La persona meno simpatica per il Piccolo Principe è l’ubriacone, la più simpatica il lampionaio. È interessante che le due cose siano collegate: l’ubriacone brama lo stordimento, l’altro il dormire. Entrambi hanno un problema con l’essere svegli. La vita del bevitore ruota attorno a lui: beve per dimenticare la vergogna di essere un beone.
Il carattere apparentemente simpatico del lampionaio – attraverso tradizioni religiose esterne, comandamenti e rituali – incarna l’ossessione di mantenere la falsa luce. Questa pratica religiosa compulsiva è davvero come l’oppio, simile all’alcolismo. Tuttavia, si relazionano a se stessi in modo diverso: il bevitore (non senza motivo) si disprezza, il lampionaio (senza motivo) si loda.
Nel viaggio tra i sei asteroidi ci imbattiamo in un saggio detto: “Allora giudicherai te stesso”, rispose il re, “ed è la cosa più difficile. È molto più difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicare te stesso correttamente, allora sei davvero un saggio”.
Ma è solo uno spettacolo che il re mette in scena, poiché egli non vive di queste parole di saggezza. Il Piccolo Principe però pensa e vive secondo questa massima ogni giorno di più, soprattutto in relazione alla sua rosa. E secondo il consiglio del geografo, la sua settima destinazione è il pianeta Terra.
Il Piccolo Principe arriva sulla Terra nel deserto del Sahara. Il deserto, proprio come la rosa, ha un duplice significato. Da un lato, è una terra desolata che rappresenta la futilità del mondo; dall’altro, è dove la povertà e la purezza nello spirito possono essere conseguite allontanandosi dai piaceri terreni e attraverso le prove.
Qui il protagonista incontra per la prima volta il serpente, di notte. Anche il serpente è un simbolo duplice. In senso negativo rappresenta l’inganno e la tentazione e, come abbiamo visto nel disegno del narratore, ingoia e digerisce intera la sua preda. Il tipo più pericoloso è il serpente velenoso. Ma il veleno in piccole quantità può essere una medicina e questo ci porta ai tratti positivi del serpente. L’animale rappresenta anche l’intelligenza, poiché custodisce tesori preziosi (conoscenza nascosta). Può sostituire la sua pelle, quindi è anche un simbolo della rinascita. Un animale così complesso è strettamente correlato a tutto ciò che rappresenta il deserto.
È il primo essere che il Piccolo Principe incontra sulla Terra e lo aiuterà anche a lasciare il pianeta. Il serpente lo accoglie fornendo prove delle sue numerose abilità.
Continua nella terza parte