La parola Lucifero deriva dal latino e significa “portatore di luce” (lux = luce e ferre = portare). Nella mitologia romana e greca era il nome della stella del mattino. Nell’Odissea di Omero o nella Teogonia di Esiodo il “Portatore di Luce”, fosforo (in greco phos = luce, phoros = portare), era associato alla dea Venere. Nella Vulgata, la traduzione latina della Bibbia, nell’Antico Testamento e nella seconda lettera di Pietro, Lucifero simboleggia la stella del mattino e quindi Cristo, il portatore di luce. «E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino». (2 Pietro 1, 19)
Nell’Apocalisse di Giovanni, apprendiamo che Satana, simboleggiato dal drago, combatte contro gli angeli e viene sconfitto, rovesciato e gettato sulla terra.
«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli». (Apocalisse 12, 7-9)
Da portatore di luce a Satana
Nel Medioevo, Lucifero fu sempre più associato con l’angelo caduto e con Satana da diversi Padri della Chiesa. Decisive furono le dichiarazioni di Isaia e Luca.
Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell’aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
“Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nella vera dimora divina.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all’Altissimo”.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell’abisso! (Isaia 14, 12-15)
Egli disse loro: “Vidi Satana cadere dal cielo come una folgore”. (Luca 10, 18)
Possiamo riassumere che Lucifero, la cui coscienza era come quella degli angeli, resistette alla volontà divina con la propria volontà. Non volle sottomettersi alla volontà divina e conformarsi ad essa. Ciò determinò il suo allontanamento dall’ordine divino: “Vidi Satana cadere dal cielo come una folgore”.
Allo stesso tempo, l’Antico Testamento racconta la Caduta dell’uomo quando Eva mangiò dall’albero della conoscenza o dall’albero del bene e del male. Lucifero, come l’uomo, fu quindi espulso dal paradiso divino.
Possiamo immaginare che dopo la sua caduta, Lucifero creò un cosmo secondo la sua volontà, il suo regno all’interno dell’ordine divino, ma completamente separato da esso. L’essere umano, che cadde dall’ordine divino con lui, dovette sottomettersi a questo regno appena creato.
Nel paradiso divino, l’uomo era un essere con molte più capacità. Viveva nell’unità divina che non conosceva separazione tra bene e male, maschio e femmina, né morte, né sentimenti di vuoto, né depressione o tristezza. Si sentiva uno con il suo Creatore e la sua creazione, ed era quindi realizzato. Era dotato di più abilità, ciò non significa che fosse più intelligente, era soltanto più vicino allo Spirito divino. Aveva così una conoscenza superiore ed era auto-creativo.
Ora è compito dell’uomo ritornare a quest’ordine divino, con tutta la sua esperienza accumulata. Per raggiungere questo obiettivo, deve superare Lucifero, il creatore di questo universo. Può farlo diventando saggio. Ha raccolto un frutto dall’albero della conoscenza, e con un amaro morso ha ricevuto la possibilità di riconoscere la nostra dualità, le forze del bene e del male, e di elevarsi al di sopra di esse, al fine di raggiungere un luogo al di là del bene e del male.
Superare Lucifero
Cosa significa superare Lucifero? Non una battaglia esteriore contro il male nel mondo, poiché la ricerca del bene attira l’altro lato, il male. È come un pendolo che oscilla avanti e indietro tra il bene e il male; se ci incliniamo su un lato, inevitabilmente ci riporta dall’altra parte: si potrebbe dire che attiriamo un lato favorendo l’altro.
Non c’è mai una sensazione di soddisfazione durevole. Ciò che l’essere umano chiama bene sono le cose belle e piacevoli di questo mondo, ciò che sogna, ciò che gli dà gioia, leggerezza e felicità. Tuttavia, realizzerà immediatamente che mentre si sta godendo questa felicità, la prossima sventura, la prossima delusione è in agguato dietro l’angolo. Se è onesto con se stesso, comprenderà che può godere di ciò che lo rende felice per un po’, ma che non c’è felicità costante che lo colmi in modo permanente nel suo essere interiore. È il bene, legato alle norme e ai valori sociali, ma non è il BENE che si eleva al di sopra dell’oscillazione dei contrasti e delle norme sociali, al di sopra del successo e del fallimento, dei sentimenti umani di felicità e miseria. Il BENE è lo stato divino originario di prima della caduta, e contiene un compimento nell’unità con Dio, uno stato in cui l’uomo si apre alle forze divine originali, che ricreano l’eterno in lui e in cui è libero da paure e desideri.
Come possiamo raggiungere questo stato, questa pace interiore al di là del bene e del male?
Abbiamo parlato del Lucifero esteriore, l’angelo caduto. Ma c’è forse anche un Lucifero interiore, un angelo caduto in noi? Nella sua essenza, l’essere umano non è malvagio, ma è ignorante. Nel migliore dei casi egli è, se purifica la sua anima, il “fal parsi”, il “puro pazzo” del Parsifal di Richard Wagner. Ha perso la connessione con il BENE, con il suo Creatore, mangiando dall’albero della conoscenza, ed è stato cacciato dal paradiso.
Da allora, per molte incarnazioni ha vagato per il mondo come l’errante cercatore del gioiello. Ha fatto le sue esperienze, ha acquisito conoscenza, e può quindi evolversi da stupido a saggio e illuminato.
Ma come può trovare di nuovo la connessione con il divino?
L’angelo caduto, che ha creato il mondo con la sua volontà, vuole soggiogare tutti secondo la sua volontà, e cerca di influenzare la volontà dell’uomo, cerca di penetrare la psiche delle persone e sottometterle ai suoi valori. Vediamo le seduzioni ovunque, nel potere del denaro, nella ricerca della felicità umana, nella ricchezza e nel potere.
E l’essere umano si lascia sedurre. Con il suo bisogno di soddisfazione e il suo desiderio di felicità e la convinzione di poterle acquisire con la sua volontà, vive la sua parte Luciferina. Può anche optare consapevolmente per la seduzione luciferina, cioè identificarsi con il male; oppure, combattuto tra l’impegno per i valori di questo mondo da un lato e la disillusione e la delusione dall’altro, raggiungere la maturità necessaria che lo aiuterà a trovare una via d’uscita.
A un certo momento sentirà la risposta nel suo essere più interiore, e saprà di essere chiamato a stare fermo, ad obbedire al mondo, a neutralizzare gli opposti ignorandoli, a sopportare le tensioni che sorgeranno rivolgendosi verso il suo essere più interiore che ha ancora la connessione con il mondo originale, non caduto, divino, in cui gli opposti sono stati aboliti nel TUTTO BENE. Non è necessario combattere, basta ascoltare la Voce interiore, la Luce interiore.
Literature:
The Bible, English standard version
Flasch, Kurt: Der Teufel und seine Engel: Die neue Biographie, C.H. Beck Verlag, 2. Auflage 2016.
Novum Testamentum Latine, Deutsche Bibelgesellschaft, Stuttgart, 3. Aufl. 2014.
Rijckenborgh, Jan van: The Egyptian Arch-Gnosis vol. 1, Rozekruis Pers, Haarlem, 2. edition 1982.
Wagner, Richard: Parsifal, Reclam Verlag, Ditzingen, 1983.