A chi ci rivolgiamo

A chi ci rivolgiamo

Mi sveglio.

Sono su un sentiero desolato. Non so dove finisca. So solo che va seguito, non si può tornare indietro.
C’è una parte di me che si sente molto vulnerabile, molto fragile, come se fosse fatta di porcellana finissima o di vetro sottilissimo, in grado di frantumarsi in qualsiasi momento.
Un’altra parte è forte, eterna, so che durerà per sempre.
Quale di queste è me stesso? Quale seguirò, con quale mi identificherò?
Questo è il mio compito, questo è il nostro compito: trovare la nostra vera identità.
Trovare la strada che ci conduce.
La parte vulnerabile si sente molto, molto sola. Come se non ci fosse nessun luogo o nessuno a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
La parte eterna, forse già da tempo su questa strada, sa che ci sono molti aiutanti, visti e non visti, che la circondano, in attesa. Aspettando che si apra, che la vulnerabilità, l’incertezza, l’inquietudine si attenuino, che si sciolgano.
Aspettando quell’opportunità, quella possibilità, che ci sia finalmente un risveglio interiore, uno spazio di resa, un’opportunità di sollevare la parte vulnerabile, nella disponibilità e nella cooperazione, oltre l’incertezza, oltre l’inquietudine.
Sollevatela nella vera pace, nella gioia, nell’amore. Accompagnatela, per quanto tempo possa essere necessario, fino alla fine del percorso, alla libertà.

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Informazioni sull'articolo

Data: Dicembre 12, 2024
Autore / Autrice : Pam Wattie (Australia)
Photo: by Biel Morro on Unsplash CCO

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